Giubileo della Misericordia
Luca 4,16-21
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Il Giubileo della misericordia: così si chiama l'Anno Santo straordinario che inizia a Roma l'8 dicembre 2015, giorno in cui viene aperta la Porta Santa della Basilica di San Pietro, e che si chiude il 20 novembre del 2016.
Attorno al tema della misericordia, recita la bolla giubilare, papa Francesco vuole tendere una mano all'ebraismo e all'islam per ritrovare "la via del dialogo e del superamento delle difficoltà".
Per la prima volta nella storia della Chiesa, ogni diocesi può aprire una Porta Santa: pertanto, i pellegrini sono molti di più rispetto a quelli che di solito si recano a Roma.
Dopo quella di San Pietro, vengono aperte le Porte Sante a San Giovanni in Laterano e nelle basiliche diocesane del mondo (il 13 dicembre), l'1 gennaio a Santa Maria Maggiore, il 25 gennaio a San Paolo fuori le Mura.
Nella scia della "Chiesa in uscita" predicata da Francesco, i "missionari della misericordia", voluti dal pontefice, raggiungono le "periferie" del mondo. Si tratta di confessori chiamati a essere "artefici presso tutti di un incontro carico di umanità". E hanno la facoltà di assolvere dai peccati più gravi, compresi quelli tradizionalmente riservati alla valutazione del papa.